Svizzera

La Svizzera ha aderito alla Convenzione del 1954 e alla maggior parte degli strumenti pertinenti in materia di diritti umani, ma non ha sottoscritto altri trattati fondamentali sull'apolidia. Sebbene sia in vigore una procedura amministrativa per determinare l'apolidia, questa non è stata sancita per legge e non è conforme alle buone prassi. La protezione concessa dalla procedura è spesso limitata a un permesso di soggiorno di un anno rinnovabile e la definizione di apolide attualmente applicata non è in linea con la Convenzione del 1954. Tuttavia, è obbligatorio prendere in considerazione le richieste di accertamento di apolidia, le decisioni possono essere impugnate e i richiedenti hanno a disposizione un sostegno minimo di base. Nel 2017, il governo svizzero ha accettato una raccomandazione formulata attraverso lo Universal Periodic Review per formalizzare e garantire che la procedura sia equa e accessibile e ha accettato di adeguare la definizione di apolide alla Convenzione. Finora queste modifiche non sono state attuate.

Esistono garanzie procedurali per coloro che vengono trattenuti in base ai provvedimenti sull'immigrazione ed esistono alternative alla detenzione, sia nella legge che nella prassi, ma alcuni apolidi non identificati come tali possono incorrere nel rischio di una detenzione arbitraria. La legge svizzera sulla cittadinanza non prevede una tutela completa per i bambini altrimenti apolidi nati sul territorio, ma esistono percorsi di naturalizzazione per i bambini che altrimenti sarebbero apolidi e disposizioni per prevenire l'apolidia nel caso di orfani, bambini adottati e bambini nati da cittadini svizzeri all'estero. La registrazione delle nascite dovrebbe essere possibile anche se i genitori sono privi di documenti e ai funzionari dell'anagrafe è vietato condividere le informazioni con le autorità per l'immigrazione. Le disposizioni sulla privazione della cittadinanza sono stabilite dalla legge ed esiste una salvaguardia per evitare l'apolidia nella maggior parte dei casi, ma non in tutti.

La versione originale di questo profilo nazionale è quella inglese. Nel caso sussistano delle discrepanze con le altre versioni tradotte, si prega di fare riferimento alla versione inglese, e di darle la precedenza.

Ultimo aggiornamento: 
Gen 2024
Esperto/del Paese: 

Risorse aggiuntive

CRITERI DI VALUTAZIONE

++POSITIVO
+ IN PARTE POSITIVO
+-POSITIVO e NEGATIVO
- IN PARTE NEGATIVO
--NEGATIVO

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE

-NORME E BUONE PRATICHE

 

Strumenti Internazionali e Regionali

Valuta se i Paesi sono parti contraenti degli strumenti internazionali e regionali rilevanti, compreso se le riserve hanno un impatto sull'apolidia e se gli strumenti sono recepiti nel diritto interno. I quattro trattati fondamentali sull'apolidia (Convenzione sullo status degli apolidi del 1954; Convenzione sulla riduzione dell'apolidia del 1961; Convenzione europea sulla nazionalità; Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione della condizione di apolide in relazione alla successione degli Stati) hanno un peso maggiore rispetto ad altri strumenti rilevanti sui diritti umani ai fini di questa ricerca.

La Svizzera ha aderito a uno solo dei trattati fondamentali sull'apolidia, la Convenzione del 1954. Non è parte della Convenzione del 1961, della Convenzione europea sulla cittadinanza né della Convenzione sulla prevenzione della condizione di apolide in relazione alla successione degli Stati. Pur avendo aderito alla maggior parte degli altri trattati sui diritti umani, la Svizzera mantiene una serie di riserve che potrebbero avere un impatto sull'apolidia, ad esempio in relazione alla libertà di circolazione, all'accesso al mercato del lavoro e al ricongiungimento familiare.

  • La Svizzera ha aderito alla Convenzione del 1954 senza riserve e, nei limiti di legge, questa ha effetto diretto.
  • La Svizzera non ha aderito alla Convenzione del 1961, nonostante le raccomandazioni dello Universal Periodic Review del 2023 di ratificarla.
  • La Svizzera non ha aderito alla Convenzione europea sulla cittadinanza né alla Convenzione sulla prevenzione della condizione di apolide in relazione alla successione degli Stati.
  • Ha firmato e ratificato senza riserve la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
  • Pur non essendo uno Stato membro dell'Unione Europea (UE), la Svizzera ha attuato la Direttiva UE sui rimpatri nell'ambito di accordi bilaterali.
  • La Svizzera è uno Stato parte della maggior parte degli altri trattati internazionali pertinenti (ad eccezione della Convenzione sui diritti dei lavoratori migranti), ma mantiene alcune riserve. Le sue riserve alla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza potrebbero avere implicazioni per l'apolidia, in quanto riguardano i diritti di ricongiungimento familiare, la separazione dei bambini dagli adulti in situazioni di privazione della libertà e i diritti dei bambini nel sistema di giustizia penale.
  • La Svizzera ha espresso riserve sul Patto internazionale sui diritti civili e politici che riguardano le restrizioni ai diritti di residenza e di libera circolazione di alcuni stranieri a livello cantonale. La Svizzera ha inoltre formulato riserve alla Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale che riguardano l'accesso degli stranieri al mercato del lavoro, il che potrebbe avere implicazioni per gli apolidi.

Dati sulla popolazione apolide

Esamina la disponibilità e le fonti di dati disaggregati sulla popolazione apolide. Fornisce cifre recenti e valuta l'affidabilità delle misure che le nazioni hanno messo in atto per conteggiare gli apolidi, compresi i censimenti, i registri della popolazione e i database delle migrazioni. Rileva se l'apolidia è stata mappata all’interno del Paese e se ci sono misure efficaci in atto per conteggiare gli apolidi in stato di detenzione.

La Svizzera raccoglie e pubblica dati disaggregati sull'apolidia e sono disponibili stime sulle dimensioni della popolazione apolide. Tuttavia, i dipartimenti governativi utilizzano categorie e definizioni diverse, che non sono disponibili pubblicamente, per cui l'affidabilità delle cifre ufficiali sull'apolidia è discutibile. La Segreteria di Stato per la Migrazione (SEM) pubblica i dati relativi agli apolidi che chiedono la naturalizzazione e la protezione internazionale. L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha pubblicato una mappatura dell'apolidia in Svizzera nel 2018. Le statistiche sulla detenzione per immigrazione sono raccolte a livello cantonale, ma i dati sul numero di apolidi detenuti non sono disponibili pubblicamente.

  • Il governo svizzero utilizza diverse categorie di "nazionalità" e definizioni di apolidia in diversi dipartimenti, e le definizioni non sono disponibili pubblicamente. La Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) utilizza le categorie "apolide", "senza nazionalità" (ohne Nationalität) e "Stato sconosciuto" (Staat unbekannt). L'Ufficio federale di statistica (UST) utilizza le categorie "apolide", "non attribuibile secondo i confini attuali" e "nessuna indicazione". Le categorie "senza nazionalità" e "Stato sconosciuto", nonché "non attribuibile secondo i confini attuali" e "nessuna indicazione" potrebbero indicare popolazioni apolidi nascoste, come i palestinesi o i tibetani.
  • Nel dicembre 2023, la Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) ha riferito la presenza di 1.181 apolidi (disaggregati per sesso, tipologia di permesso di soggiorno e cantone), 275 persone “senza nazionalità” e 1.112 persone con “nazionalità sconosciuta”. Nel dicembre 2022, l'UST ha segnalato 717 apolidi. Gli apolidi sono registrati anche nelle statistiche di naturalizzazione della SEM. Alla fine di dicembre 2022, l'UST ha segnalato 1.678 persone nella categoria "nessuna indicazione". A partire dalla metà del 2023, l’UNHCR ha segnalato 1.074 apolidi. Ad oggi non ci sono state indagini ufficiali o studi di mappatura dell'apolidia da parte delle autorità, ma l'UNHCR Svizzera ha pubblicato uno studio di mappatura nel novembre 2018. Tuttavia, non è disponibile una stima dell'UNHCR sulla popolazione a rischio di apolidia. I dati governativi sul numero di apolidi tra i richiedenti asilo e i rifugiati variano.
  • Alcuni studi hanno stimato la presenza di un'ampia popolazione di immigrati irregolari in Svizzera. Uno studio del 2015 ne ha stimati 76.000 e altri fino a 180.000. Non è chiaro in che misura possano essere presenti apolidi in questa popolazione. Esistono prove aneddotiche del fatto che i bambini nati in Svizzera da genitori provenienti da Paesi delle Americhe con jus soli possano essere apolidi.
  • Le statistiche sulla detenzione per immigrazione non sono disponibili pubblicamente. Poiché la detenzione per immigrazione è principalmente di competenza cantonale, le autorità federali si basano sulle informazioni fornite dai Cantoni.
  • La SEM pubblica statistiche sull'applicazione della legge nel contesto delle partenze dalla Svizzera, compresi gli allontanamenti forzati di persone che non hanno richiesto asilo o a cui è stato rifiutato l'asilo, e le persone allontanate in base ad accordi di riammissione.

Determinazione dello Status di apolidia e relativo status

Analizza se i Paesi abbiano una definizione di apolide nel diritto nazionale che si allinei con la Convenzione del 1954, e se abbiano una procedura dedicata di determinazione dell'apolidia (SDP - Statelessness Determination Procedure) che porti allo status di apolide. Se non c'è una SDP, si valuta se ci sono altre procedure tramite cui l'apolide può essere identificato o altri percorsi attraverso i quali gli apolidi potrebbero regolarizzare il loro soggiorno o accedere ai loro diritti. I Paesi sono suddivisi in tre gruppi per consentire il confronto tra quelli che hanno una procedura di determinazione dello status di apolidia che garantisce la protezione, quelli che applicano altre procedure e quelli che prevedono lo status di apolide ma senza un chiaro meccanismo di accesso alla protezione. Le procedure esistenti e i diritti garantiti agli apolidi sono esaminati e valutati rispetto alle norme internazionali e alle buone pratiche.

In Svizzera esiste una procedura amministrativa per determinare l'apolidia, ma non è sancita dalla legge e presenta notevoli lacune, tra cui il fatto che la definizione di apolide non è in linea con la Convenzione del 1954. Il lato positivo è che non è prevista alcuna tassa e che le autorità devono valutare tutte le richieste, tuttavia le informazioni pubbliche sul processo sono molto limitate, così come le indicazioni per facilitare l'accesso. In pratica, l'onere probatorio è a carico del richiedente e lo standard di prova applicato è discordante. Generalmente non è previsto un colloquio orale e, nella pratica, viene raramente concesso l'accesso al patrocinio a spese dello Stato. Le decisioni possono essere impugnate presso il tribunale amministrativo e i richiedenti possono accedere a un aiuto minimo di sussistenza. Gli apolidi riconosciuti possono richiedere un permesso di soggiorno e un documento di viaggio e hanno accesso all'assistenza sanitaria, alla sicurezza sociale e al lavoro.

  • Sebbene la Convenzione del 1954 abbia effetto diretto in Svizzera, le autorità elvetiche applicano una definizione diversa di apolide, non in linea con gli standard internazionali. Ciononostante, i tribunali svizzeri hanno ritenuto che la definizione svizzera sia compatibile con la Convenzione del 1954.
  • La Svizzera riconosce l'apolidia solo a chi ha perso la cittadinanza per cause non imputabili a sé (o ai genitori) e non ha la possibilità di riottenerla. In passato, il riconoscimento richiedeva inoltre che la persona dimostrasse un interesse degno di protezione (schutzwürdiges Interesse), in altre parole, il richiedente doveva dimostrare che sarebbe stato legalmente in una posizione migliore se fosse stato riconosciuto come apolide. Ciò venne interpretato in maniera molto restrittiva, tuttavia la prassi è cambiata quando la giurisprudenza ha ritenuto che, dato il diritto di accesso a una SDP sancito dall’articolo 8 della Corte Europea dei Diritti Umani, il prerequisito di fornire prove di un legittimo interesse all’accesso alla SDP potrebbe essere arbitrario. In linea di principio, dovrebbe inoltre essere sancito il legittimo interesse di un soggetto alla determinazione del proprio status di apolide.
  • In occasione del terzo ciclo dell’Universal Periodic Review (novembre 2017), la Svizzera ha accettato una raccomandazione volta a garantire la piena coerenza della definizione di apolide con la Convenzione del 1954, tuttavia, a febbraio 2024, non era ancora stata applicata.
  • Non esiste una formazione specializzata sull'apolidia e sul diritto di cittadinanza per avvocati, giudici o funzionari statali (funzionari delle procedure di migrazione e di asilo, personale dei centri di detenzione per l'accoglienza, polizia, ecc.) a livello statale o cantonale.
  • L'apolidia può essere affrontata in corsi di formazione ad hoc su temi più generali come la migrazione, l'asilo e il diritto di cittadinanza.
  • In Svizzera esiste una procedura amministrativa per determinare l'apolidia, ma non è stata formalizzata per legge. La procedura conduce al riconoscimento dell'apolidia e a un permesso di soggiorno, tuttavia quest’ultimo non è specifico per gli apolidi.
  • La procedura è regolata da direttive amministrative generali e la Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) è l'autorità competente centralizzata. Non esiste un'unità dedicata all'apolidia all'interno della SEM, pertanto le domande vengono gestite dalle sezioni "Aufenthalt" della Divisione Asilo.
  • La domanda di partecipazione alla procedura deve essere presentata per iscritto (in tedesco, francese o italiano), motivata e corredata di prove. I documenti in altre lingue devono essere presentati con una traduzione certificata, ma l'autorità è libera di accettare documenti in altre lingue solo in circostanze eccezionali.
  • Non è prevista alcuna tassa (anche se possono esserci costi associati alla procedura, ad esempio per il rilascio di un permesso di soggiorno) o limite di tempo per presentare la domanda, né alcun requisito di soggiorno regolare. Le autorità hanno l'obbligo di esaminare tutte le domande, ma non è possibile presentare una richiesta d'ufficio.
  • Ci sono poche informazioni pubbliche e nessuna istruzione su come presentare una richiesta di status di apolide, ma nel novembre 2019, humanrights.ch in collaborazione con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha pubblicato un modello di domanda per l'accertamento dell'apolidia rivolto ad avvocati e ONG, che può essere utilizzato anche da persone apolidi. Un documento di orientamento interno pubblicato dalla SEM è rivolto ai responsabili delle decisioni e non è stato redatto come informazione pubblica o guida per i richiedenti.
  • In teoria, la SEM deve accertare i fatti e il richiedente ha il dovere di collaborare. In pratica, l'onere della prova è principalmente a carico del richiedente, che deve fornire i documenti per dimostrare di essere apolide. Vi possono essere delle eccezioni laddove vi siano motivi validi che impediscano al richiedente di ricevere i documenti o di contattare le autorità del proprio Paese d’origine, tuttavia la soglia è molto alta.
  • Lo standard di prova nella procedura è la "prova piena" (i richiedenti devono dimostrare di essere apolidi), che è più elevato rispetto alle domande di asilo, dove lo standard è ridotto alla "credibilità". I richiedenti devono dimostrare che, conformemente alla legge dello/degli Stato/i con il/i quale/i hanno un legame speciale, non posseggono la nazionalità e non possono richiederla.
  • A parte la procedura di determinazione dello status di rifugiato, non esistono disposizioni legali esplicite che affrontino le esigenze di protezione specifiche dei minori o del genere e le sfide probatorie.
  • L'Istruzione SEM sull'apolidia in linea di principio serve come guida interna. Non sono disponibili informazioni pubbliche su altre linee guida interne.
  • I tribunali svizzeri hanno interpretato la Convenzione del 1954 come esclusione dei palestinesi dalla protezione in quanto apolidi solo nel caso in cui possano, realisticamente e senza minacce per la loro sicurezza, accedere alla protezione dell'UNRWA.
  • Attualmente, le autorità svizzere non possono richiedere che una persona si rechi in Siria per ricevere la protezione dell'UNWRA.  In un procedimento giudiziario del 2021 è stato inoltre stabilito che una persona debba essere riconosciuta come apolide anche qualora fosse in grado di acquisire la cittadinanza siriana se presente in Siria, qualora non fosse in grado di recarsi in Siria a causa della guerra.
  • Non esistono misure particolari per garantire il rispetto dell'interesse superiore del minore nella procedura. Nella 2021, il Comitato per i diritti del bambino ha invitato le autorità svizzere a garantire che l'interesse superiore dei bambini sia preso in considerazione come fattore prioritario nelle procedure di asilo. Questa indicazione potrebbe essere estesa anche alla procedura di accertamento stato d’apolidia.
  • In teoria, l'assistenza e la rappresentanza legali gratuite in prima istanza e in appello sono subordinate al fatto che l'individuo non disponga di mezzi sufficienti e abbia qualche prospettiva di successo. In pratica, l'assistenza legale gratuita non viene praticamente mai concessa nei procedimenti di primo grado con la SEM. Tuttavia, nel luglio 2018 il Tribunale amministrativo federale ha confermato che, a causa della complessità della procedura di accertamento dell'apolidia, i richiedenti hanno diritto a un'assistenza legale gratuita.
  • Tanto il giudizio di primo grado quanto quello d’appello vengono generalmente svolti per iscritto, la SEM svolge un’udienza orale solo in circostanze eccezionali. I candidati devono presentare i documenti in una delle lingue ufficiali della Svizzera e i costi di traduzione non sono coperti. Non vi è alcun diritto a un interprete.
  • Le decisioni sono date per iscritto e senza motivazione.
  • Non è prevista una verifica della qualità della procedura. L'UNHCR non partecipa al procedimento e non ha accesso ai fascicoli.
  • Vi è un obbligo generale di indirizzare le persone all'autorità e alla procedura competente, ma solo una volta che è stata presentata una richiesta. Non esiste un’identificazione formale di apolidia nella procedura di riconoscimento dello status di rifugiato, né alcun obbligo di rinviare formalmente qualcuno in procedura di riconoscimento dello status di rifugiato, ma ciò può avvenire in modo informale. Stando al Manuale della SEM, una procedura per il riconoscimento di apolidia viene sospesa fino all’emissione di una decisione di esecuzione sulla richiesta di asilo, in quanto le autorità svizzere non sono tenute a contattare le autorità del paese di origine laddove il richiedente tema di essere perseguitato. La sospensione della procedura di determinazione di apolidia non avviene in automatico, in quanto potrebbe arrecare danni irreparabili al richiedente, dato che la procedura di riconoscimento dello status di rifugiato potrebbe estendersi per un lungo periodo, durante il quale il richiedente potrebbe rimanere privo di protezione qualora l’apolidia non venga accertata.
  • Non vi è alcuna ammissione legale o status automatici nel corso della procedura e la detenzione ed espulsione sono legalmente consentite. Tuttavia, nella pratica, la SEM richiederà alle autorità di non ordinare l’espulsione o la sospensione dell’esecuzione, purché il richiedente abbia una minima probabilità di avere successo. Qualora i richiedenti non abbiano un’altra posizione amministrativa al momento della richiesta della procedura, hanno diritto a un'assistenza minima, a cure e a mezzi economici per un tenore di vita decente, ma si tratta di un livello molto basso e non hanno diritto al lavoro (si applicano le norme generali per l’accesso al mercato del lavoro). In pratica, la maggior parte dei candidati chiede asilo o è riconosciuta come rifugiato e quindi ha alcuni diritti derivanti da tale status.
  • Non esiste una tempistica fissa per la procedura, a parte la garanzia costituzionale generale di avere un caso deciso entro un tempo ragionevole. In pratica può variare da alcuni giorni a diversi anni e può essere influenzata da una richiesta di asilo parallela.
  • A seconda del permesso di soggiorno posseduto, la libertà di movimento può essere limitata. Ad esempio, in genere i richiedenti asilo e quelli con ammissione provvisoria sono assegnati a vivere in un Cantone specifico e non possono trasferirsi senza autorizzazione. I rifugiati e gli apolidi riconosciuti possono vivere ovunque in Svizzera.
  • La decisione della SEM può essere impugnata presso il Tribunale amministrativo federale e successivamente presso il Tribunale federale.
  • È possibile usufruire dell'assistenza legale per il ricorso se il richiedente non dispone di mezzi sufficienti e ha qualche prospettiva di successo.
  • Non è prevista una tassa per il ricorso, ma il richiedente deve sostenere le spese in caso di decisione negativa. Se la persona non dispone di mezzi sufficienti e ha una qualche prospettiva di successo, è possibile che non debba sostenere le spese.
  • Non esiste un meccanismo specifico per monitorare e valutare gli errori nel processo decisionale.
  • Le persone riconosciute apolidi possono richiedere inizialmente un permesso di soggiorno di un anno rinnovabile e un documento di viaggio. Dopo dieci anni di soggiorno legale, può essere concesso un permesso di soggiorno permanente a discrezione delle autorità.
  • Il diritto al ricongiungimento familiare dipende dal tipo di permesso di soggiorno concesso: per i residenti temporanei è discrezionale; per i residenti permanenti non è discrezionale, a condizione che la famiglia intenda coabitare; i titolari di un'ammissione temporanea (senza permesso di soggiorno) possono presentare domanda dopo tre anni, a condizione che la famiglia coabiti, abbia un alloggio adeguato e non dipenda dalla previdenza sociale.
  • Una persona riconosciuta come apolide e a cui è stato concesso un permesso di soggiorno ha accesso al mercato del lavoro e alla libertà di circolazione.
  • I bambini fino a 16 anni hanno il diritto costituzionale all'istruzione primaria gratuita. L'istruzione superiore dovrebbe essere accessibile alle stesse condizioni dei cittadini (potrebbe essere prevista una tassa minima).
  • Gli apolidi riconosciuti hanno accesso all'assistenza sanitaria e alla previdenza sociale.
  • In Svizzera gli apolidi non possono votare alle elezioni nazionali e il diritto di voto a livello cantonale e locale varia. I criteri di ammissibilità variano a seconda dei Cantoni, ma in genere dipendono dallo status di residenza e dalla durata del soggiorno, anziché dall'apolidia.
  • In pratica, qualora la persona dichiari il falso o ometta fatti rilevanti, la SEM potrà revocare il riconoscimento di apolidia in ottemperanza delle norme amministrative generali. La revoca di tale status non implica necessariamente la revoca del permesso di soggiorno, che è soggetto ad una valutazione della proporzionalità.
  • Gli apolidi  in fuga dall'Ucraina possono richiedere in Svizzera lo "status di protezione S", uno status di protezione temporanea simile a quello concesso dalla direttiva UE sulla protezione temporanea, a condizione che siano soddisfatti alcuni criteri di ammissibilità.
  • Gli apolidi possono beneficiare dello status di protezione S se godevano dello status di protezione internazionale o di protezione nazionale in Ucraina prima del 24 febbraio 2022; oppure se possono dimostrare, tramite un permesso di soggiorno di breve durata o un permesso di soggiorno valido, di avere un diritto di residenza valido in Ucraina e di non poter tornare nel loro Paese d'origine in sicurezza e in modo permanente. I richiedenti devono provare di essere stati in possesso di un permesso di soggiorno in Ucraina, il che potrebbe rappresentare un ostacolo. Lo status di protezione S può essere concesso anche ai familiari di una persona ammissibile in base a una di queste categorie, o ai familiari di un cittadino ucraino che risiedeva in Ucraina prima del 24 febbraio 2022.
  • Gli ostacoli per gli apolidi sorgono nel caso in cui non avessero o non abbiano la prova di uno status di protezione o di residenza in Ucraina prima di arrivare in Svizzera.
  • Il permesso di soggiorno B, concesso alle persone riconosciute apolidi secondo la Convenzione del 1954 in Svizzera, offre uno status più solido e maggiori diritti rispetto allo status di protezione S.
  • Gli apolidi non idonei allo status di protezione S possono ugualmente entrare in Svizzera, ad esempio per fare richiesta di asilo o ammissione temporanea a causa di ostacoli al proprio rinnovo.

Detenzione

Analizza la legge, la politica e la prassi relativa al trattenimento degli immigrati in generale, concentrandosi sulle tutele messe in atto per prevenire la detenzione arbitraria degli apolidi durante le procedure di espulsione e deportazione. I sotto-temi esaminano aree come: l’individuazione di apolidia e la valutazione dell’esistenza di una ragionevole prospettiva di espulsione, le garanzie procedurali come i termini, il controllo giudiziario e i rimedi effettivi, nonché i diritti concessi agli apolidi al momento del rilascio dalla detenzione e della protezione contro una nuova detenzione.

In Svizzera le tutele contro la detenzione arbitraria degli apolidi sono limitate. L'apolidia non è considerata un fatto giuridicamente rilevante nelle decisioni di detenzione, non è necessario identificare il Paese di allontanamento prima della detenzione e può essere disposta mentre le autorità verificano l'identità di una persona. La legge prevede alcune alternative alla detenzione, ma queste non vengono sistematicamente prese in considerazione prima del fermo. Esistono alcune garanzie procedurali, come il limite di tempo, il controllo giudiziario entro 96 ore dall'ordine di detenzione e l'accesso all'assistenza legale gratuita, ma sono stati segnalati ostacoli all'accesso all'assistenza legale. Se non è possibile procedere all'espulsione, le persone possono essere rilasciate e saranno prive di documenti, con pochissimi diritti, a meno che non abbiano un altro percorso di regolarizzazione.

  • La legge prevede la possibilità di detenere gli immigrati per eseguire un ordine di espulsione nel caso in cui le alternative alla detenzione non abbiano avuto successo o non siano considerate efficaci. Sebbene la legge preveda l'applicazione di alternative, nella pratica queste non vengono sistematicamente prese in considerazione durante le decisioni di detenzione e sono raramente applicate nella pratica.
  • È dimostrato che nella pratica si ricorre alla detenzione prima di prendere in considerazione tutte le alternative.
  • La legge non prevede un limite di tempo legale per le alternative, sebbene il principio generale di proporzionalità richieda limiti di tempo e verifiche di necessità e proporzionalità. Il controllo giudiziario di qualsiasi misura di restrizione, comprese le alternative alla detenzione, è teoricamente disponibile.
  • Non è necessario identificare un Paese di espulsione prima della detenzione. La detenzione coercitiva può essere disposta prima che sia stato determinato il Paese di espulsione e la detenzione in attesa della deportazione può essere disposta mentre le autorità accertano l'identità della persona.
  • Se il provvedimento di allontanamento o di espulsione si rivela inapplicabile per motivi giuridici o pratici, o se vengono meno i motivi di detenzione, la persona deve essere rilasciata.
  • È probabile che nella pratica alcuni apolidi siano sottoposti a detenzione per immigrazione, ma non sono disponibili informazioni per poterlo verificare.
  • L'apolidia non è un fatto giuridicamente rilevante nella decisione della detenzione, il che può portare a renderla sproporzionata e illegale se l'espulsione non è praticabile.
  • Esiste una definizione di vulnerabilità nella legge e l'apolidia è esplicitamente inclusa o considerata uno dei fattori che favoriscono questa condizione.
  • La legge richiede di considerare la vulnerabilità in relazione alle condizioni di detenzione, ma l'apolidia non è specificata come fattore di vulnerabilità. Non sono disponibili informazioni di dominio pubblico su come viene condotta in pratica la valutazione della vulnerabilità.
  • Il rinvio alla procedura per l'apolidia è possibile se la persona presenta una richiesta di apolidia, ma non esiste un meccanismo formale di rinvio.
  • La legge prevede un termine massimo (sei mesi più un massimo di 12 mesi nel caso in cui il richiedente non collabori). Per i ragazzi tra i 15 e i 18 anni, il massimo è di sei mesi con sei mesi aggiuntivi.
  • La legge prevede che le persone debbano essere informate per iscritto dei motivi della detenzione e dei loro diritti, compreso il diritto di contestare la legalità e le condizioni di detenzione. Non è chiaro come questo obbligo venga rispettato nella pratica, ed è improbabile che i detenuti vengano informati regolarmente della procedura di apolidia.
  • In linea di principio, l'assistenza legale gratuita è garantita alle persone con mezzi insufficienti, il caso deve inoltre presentare una particolare difficoltà e avere una qualche prospettiva di successo. Le ONG riferiscono che le persone detenute devono affrontare difficoltà nell'accesso all'assistenza legale.
  • Il giudice deve rivedere l'ordine di detenzione iniziale in un'udienza orale entro un massimo di 96 ore dalla detenzione. Dopo la revisione iniziale, è possibile presentare una richiesta di rilascio ogni mese. Il ricorso può essere presentato al Tribunale amministrativo cantonale e poi al Tribunale federale. Se l'allontanamento o l'espulsione si rivelano inapplicabili, la persona deve essere rilasciata.
  • Esiste una guida legale sull'identificazione e la documentazione per l'espulsione e un'istruzione del SEM sull'identificazione e la documentazione delle persone soggette ad espulsione. Tuttavia, questo non è esplicitamente collegato alla procedura di apolidia.
  • Se non è possibile attuare l'espulsione, la persona detenuta viene rilasciata senza documenti e la regolarizzazione è possibile solo se ha la possibilità di ottenere la residenza, ad esempio attraverso il matrimonio.
  • I migranti privi di documenti hanno un accesso molto limitato ai servizi sociali (assistenza minima, cure e mezzi finanziari necessari per uno standard di vita adeguato, ma non la previdenza sociale). Non hanno diritto al lavoro. In teoria potrebbero pagare i contributi all'assicurazione sanitaria pubblica per ottenere la copertura. Il diritto all'istruzione dei bambini è garantito.
  • In teoria, la detenzione è limitata al periodo massimo, ma è possibile una nuova detenzione e, se la decisione non è basata sugli stessi motivi della precedente, il tempo cumulativo trascorso in detenzione può non essere conteggiato ai fini del periodo massimo.
  • La Svizzera ha concluso accordi bilaterali di riammissione che consentono esplicitamente la riammissione degli apolidi (ad esempio, esistono accordi con Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Kuwait e Serbia). Non è previsto che l'accertamento dell'apolidia avvenga prima della riammissione. Alcuni degli accordi di riammissione fanno riferimento alla definizione di apolide della Convenzione del 1954, mentre altri si limitano ad affermare che un apolide è "una persona priva di nazionalità".
  • Non sono disponibili informazioni sul fatto che gli apolidi vengano abitualmente rimpatriati in base a tali accordi.

Prevenzione e riduzione

Per prevenire e ridurre l’apolidia viene valutata l’adeguatezza delle tutele previste dalla legislazione in materia di cittadinanza, incluse le misure di agevolazione per la naturalizzazione degli apolidi, e la protezione per bambini altrimenti apolidi nati nel territorio dello Stato o nati all’estero da genitori cittadini, bambini abbandonati (trovatelli) e adottati. Per prevenire e ridurre l’apolidia in situ viene esaminata la legislazione, la politica e la prassi in materia di iscrizione anagrafica, incluse la registrazione tardiva di nascita e le misure di riduzione adottate dagli Stati. Per prevenire il verificarsi dell’apolidia vengono analizzate le disposizioni sulla privazione di cittadinanza e se ci sono tutele relative alla rinuncia e alla privazione della cittadinanza.

La legge svizzera sulla cittadinanza prevede alcune disposizioni per evitare l'apolidia, ad esempio nel caso di orfani, figli adottivi e figli nati da cittadini svizzeri all'estero (anche se non si registrano presso le autorità svizzere prima dei 25 anni, il che può comportare la perdita del diritto alla cittadinanza in altri casi). Esiste un percorso agevolato di naturalizzazione per i bambini che soddisfano determinati criteri. Tuttavia, la legge non prevede alcuna tutela per i bambini altrimenti apolidi nati in Svizzera. L'unica possibilità di ottenere la cittadinanza svizzera per i bambini nati apolidi nel Paese è una procedura di naturalizzazione basata su cinque anni di residenza legale e altri criteri di integrazione, che è discrezionale e scade quando il bambino compie 18 anni. Nel 2021, il Comitato per i diritti del bambino ha criticato il requisito di residenza di cinque anni e ha invitato il governo a garantire che tutti i bambini nati sul territorio svizzero abbiano diritto a una cittadinanza alla nascita, o a un requisito di residenza significativamente ridotto, se altrimenti apolidi. La registrazione alla nascita dovrebbe essere possibile anche quando i genitori sono privi di documenti, ma in questi casi sono stati segnalati ostacoli e ritardi. Tuttavia, non esistono restrizioni alla registrazione tardiva delle nascite e ai funzionari dell'anagrafe è vietato trasmettere informazioni sullo status di residenza alle autorità per l'immigrazione. Le disposizioni sulla privazione della cittadinanza sono stabilite dalla legge ed esiste una salvaguardia per evitare l'apolidia nella maggior parte dei casi, ma non in tutti.

  • Esiste una procedura di naturalizzazione accelerata solo per gli apolidi sposati con cittadini svizzeri e per i figli apolidi (di età inferiore ai 18 anni) che abbiano soggiornato legalmente per cinque anni prima della richiesta, che siano "integrati" (rispettino la sicurezza e l'ordine pubblico, i valori costituzionali, sappiano comunicare in una delle lingue nazionali) e che lavorino o studino (e non dipendano dalla previdenza sociale).
  • La naturalizzazione comporta costi significativi. È prevista una tassa federale di 100 franchi (95 euro) per gli adulti e di 50 franchi (47 euro) per i minori. Inoltre, i richiedenti devono pagare tasse sia a livello cantonale che comunale, che variano in modo significativo e possono essere sostanziali.
  • Le autorità cantonali possono anche condurre una prova di cittadinanza o di integrazione; la legge federale richiede competenze linguistiche di livello B1 per l'orale e A2 per lo scritto in una delle lingue nazionali; i Cantoni possono stabilire standard più elevati.
  • Possono essere concesse esenzioni per disabilità o malattia o altre circostanze gravi, ma non per l'apolidia. I richiedenti non possono essere dipendenti dalla previdenza sociale.
  • Le persone che sono state condannate a una pena detentiva sono escluse dalla naturalizzazione, ma possono essere autorizzate a farlo in caso di reati minori, a discrezione delle autorità.
  • Esiste una clausola di "buona condotta" che richiede il rispetto dei valori costituzionali della Svizzera.
  • La legge sulla cittadinanza non prevede alcuna tutela per i bambini altrimenti apolidi nati sul territorio, sebbene esistano percorsi di naturalizzazione in alcuni casi. La legge prevede una naturalizzazione semplificata dei bambini apolidi sulla base di cinque anni di residenza legale e di altri criteri (tra cui l'integrazione, la conoscenza della lingua, la non dipendenza dalla previdenza sociale e il rispetto dei valori costituzionali). La decisione è a discrezione delle autorità e la possibilità decade al compimento del 18° anno di età.
  • Nel 2021, il Comitato per i diritti del bambino ha criticato il requisito di residenza di cinque anni e ha invitato il governo a garantire che tutti i bambini nati sul territorio svizzero abbiano diritto a una cittadinanza alla nascita, o a un requisito di residenza significativamente ridotto, se altrimenti apolidi.
  • Non è necessario che anche i genitori siano apolidi perché il bambino possa essere naturalizzato, ma il requisito della residenza legale può far sì che i bambini nati apolidi in Svizzera non possano acquisire la cittadinanza svizzera se i genitori hanno uno status di residenza irregolare.
  • Per poter beneficiare della naturalizzazione semplificata, i bambini devono essere riconosciuti come apolidi e soddisfare gli altri criteri; lo standard e l'onere della prova sono gli stessi della procedura di apolidia.
  • Le informazioni sulla nazionalità e sulle procedure per acquisirla non vengono fornite attivamente ai genitori dei bambini a rischio di apolidia.
  • Agli orfani viene riconosciuta automaticamente la nazionalità per legge. La disposizione è limitata ai minori di 18 anni. Se i genitori vengono successivamente identificati, la cittadinanza può essere ritirata solo se non comporta l'apolidia e se il bambino ha meno di 18 anni.
  • Un bambino svizzero adottato da un cittadino straniero perde la cittadinanza svizzera dopo l'entrata in vigore dell'adozione, ma solo se acquisisce la cittadinanza del genitore adottante o se ne è già in possesso.
  • Un bambino straniero adottato da cittadini svizzeri acquisisce la cittadinanza svizzera, ma solo dopo un periodo di residenza di un anno presso i genitori adottivi, quindi potrebbe esserci un rischio di apolidia temporanea se il bambino perde la sua precedente cittadinanza o è apolide al momento dell'adozione.
  • I bambini nati fuori dalla Svizzera da un genitore di nazionalità svizzera sono generalmente cittadini svizzeri alla nascita. In teoria, non sono previste condizioni per l'acquisizione della cittadinanza da parte di un bambino nato all'estero da un cittadino svizzero, ma la cittadinanza può essere persa o decadere se il bambino non è stato registrato presso le autorità svizzere (in Svizzera o all'estero) prima del compimento del 25° anno di età.
  • Nel caso di genitori non sposati in cui solo il padre è svizzero, può essere richiesta un'ulteriore prova di paternità.
  • Tutti i bambini nati in Svizzera devono essere registrati entro tre giorni presso l'ufficio dello stato civile del distretto in cui sono nati. In genere l'ospedale registra il bambino automaticamente, ma se nasce in casa o altrove, può essere dichiarato dalla madre o da qualsiasi altro testimone. È possibile effettuare una registrazione tardiva per legge e per prassi e non ci sono tasse o altri ostacoli.
  • Tutti i bambini ricevono un certificato di nascita e un certificato di famiglia che identifica anche i genitori e gli eventuali fratelli. Tuttavia, la prassi può variare da cantone a cantone.
  • Se i genitori sono privi di documenti, la nascita del bambino deve comunque essere registrata, ma ci sono segnalazioni concrete di genitori privi di documenti che riscontrano difficoltà nel tentativo di registrare le nascite. Un rapporto del 2009 afferma che nel 2007, 813 nascite non erano ancora state registrate perché mancavano informazioni sull'identità della madre o del padre.
  • Non risultano segnalazioni attendibili che l'identità sessuale o di genere dei genitori comporti direttamente difficoltà nella registrazione dei figli di coppie LGBTQIA+. Tuttavia, la registrazione dei bambini nati all'estero tramite maternità surrogata può presentare delle difficoltà se i genitori designati sono svizzeri.
  • Nel 2015 e nel 2021, il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia ha raccomandato alla Svizzera di garantire che la registrazione delle nascite sia disponibile il prima possibile per tutti i bambini, indipendentemente dallo status giuridico o dall'origine dei genitori.
  • Un'istruzione all'ordinanza sullo stato civile sulla registrazione degli stranieri vieta esplicitamente ai funzionari pubblici di segnalare alle autorità per l'immigrazione persone non registrate durante la registrazione delle nascite. Possono sorgere problemi se l'assicurazione sanitaria di una persona priva di documenti indica un indirizzo falso, che viene segnalato al registro dello stato civile.
  • La cittadinanza del bambino è registrata sul certificato di nascita ed è determinata sulla base dei documenti dei genitori. Se la cittadinanza dei genitori è sconosciuta, quella del bambino non viene registrata. Se i genitori sono riconosciuti come apolidi, questo viene riportato sul certificato di nascita. Non esiste una base giuridica per la determinazione della cittadinanza, ma l'Ufficio federale di registrazione civile ha redatto una guida. Tuttavia, la pratica può variare a livello cantonale. La cittadinanza del bambino può essere registrata in una fase successiva se si rendono disponibili informazioni rilevanti, ma non ci sono salvaguardie per garantire che le autorità verifichino d'ufficio se la cittadinanza può essere stabilita in una fase successiva.
  • Il governo svizzero non ha adottato di recente misure proattive per ridurre l'apolidia e promuovere la registrazione delle nascite per i gruppi ad alto rischio. Si ritiene che i migranti privi di documenti siano a rischio di mancata registrazione delle nascite.
  • Esiste una salvaguardia per evitare l'apolidia in tutti i casi di privazione della cittadinanza, tranne quando questa è stata acquisita in modo fraudolento.
  • La rinuncia alla cittadinanza richiede che la persona interessata possieda o almeno abbia la certezza di avere un'altra cittadinanza.
  • L’autorità competente per la privazione (e perdita) della cittadinanza è il Ministero dell’Interno. Nella maggior parte dei casi, la privazione è soggetta a una condanna preventiva (tranne nei casi in cui sarebbe difficile perseguire un procedimento penale in un altro Stato), esiste un diritto di appello ed è disponibile l'assistenza legale gratuita se sussistono determinate condizioni (mancanza di mezzi sufficienti e qualche prospettiva di successo).
  • La privazione della cittadinanza svizzera è consentita per motivi di sicurezza nazionale (azioni gravemente dannose per gli interessi o la reputazione della Svizzera), ma non quando ciò renderebbe una persona apolide. Nel 2019, per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, la Svizzera ha privato due persone della cittadinanza per motivi di sicurezza nazionale. Entrambi avevano una doppia cittadinanza e quindi non sono diventati apolidi. I tribunali hanno stabilito che la decisione di privare i richiedenti della propria cittadinanza fosse proporzionale, dato il presunto danno arrecato alla reputazione del Paese. Tuttavia, la valutazione della proporzionalità non ha preso in considerazione l’efficacia e la necessità delle misure, né la disponibilità di misure meno invasive. Le disposizioni sulla privazione della cittadinanza rischiano di essere discriminatorie sulla base dello status di cittadinanza se vengono applicate solo ai doppi cittadini e se le persone con origini migratorie o appartenenti a gruppi religiosi o etnici minoritari sono colpite in modo sproporzionato.
  • Ad eccezione del caso di annullamento, la privazione non ha alcun impatto su figli e coniugi. In caso di annullamento, i figli non possono essere inclusi nel provvedimento di annullamento se ciò comporta l'apolidia.

Risorse

Biblioteca delle risorse, strumenti legali, pubblicazioni e materiali di formazione sull’apolidia specificamente rilevanti per questo paese. Ulteriori materiali regionali e internazionali, nonché risorse da altri paesi, sono disponibili sulla biblioteca Risorse. Si può consultare la giurisprudenza nazionale su Database di giurisprudenza nazionale sull’apolidia (con riassunti disponibili in inglese).

Si prega di notare che questa sezione è ancora in fase di sviluppo, presto saranno disponibili altre risorse.

Giurisprudenza: I giudizi e le decisioni della Corte Europea dei Diritti Umani, della Corte di giustizia dell’Unione europea o degli organi del trattato ONU, rispetto al Paese in esame e riguardo l'apolidia o che hanno un impatto sui diritti degli apolidi.

Strumenti Internazionali e Regionali: Elenco delle quattro convenzioni fondamentali sull'apolidia. L’informazione sull’adesione dello Stato a queste convenzioni e le relative riserve è disponibile sopra, all’interno di "Strumenti Internazionali e Regionali".

Pubblicazioni: Rapporti, briefing, presentazioni ai sistemi di monitoraggio dei diritti umani e altre pubblicazioni rilevanti sull'apolidia.

Materiali di formazione: Materiali di formazione per sostenere il rafforzamento delle capacità e la formazione sull'apolidia.

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